La Domus Comeliana è situata nel centro di Pisa, in una posizione assolutamente unica e privilegiata: a fianco del famoso Prato del Duomo e delimitata, a nord, dalle mura urbane medievali della città, risalenti al 1155. Proprio questa posizione consente, nonostante le imprecisioni dei rilievi e dei sistemi di rappresentazione in uso fino a metà Ottocento, di ricostruire la storia della Domus, individuandone facilmente il sito fin dalla prima pianta di Pisa, risalente alla fine del XV o inizio del XVI secolo. Per avere una rappresentazione più precisa dell’area si deve attendere fino al 1846 quando viene effettuato il primo rilevamento moderno basato sulle mappe del Catasto urbano.
La zona dove è collocata la Domus è occupata da orti e giardini fino al 1868 circa: soltanto dal 1870 diventa abitata ed infatti in un’incisione del 1872 nell’area di nostro interesse compare una strada, perpendicolare alle mura urbane, che conduce ad un edificio. Il lungo fabbricato viene classificato, nel Catasto Generale della Toscana del periodo napoleonico come “casa”, circondato da altre parti di terreno denominate “orto con conserva d’acqua” o semplicemente “orto”, tutte intestate ai medesimi proprietari: Piazzi Tomaso e Gaspero di Giovan Marco.
Nonostante i frequenti passaggi di proprietà, l’area rimane immutata fino al 1873 quando il proprietario del tempo costruisce due stabili, rispettivamente a tre e a due piani, in posizione tale da ricavare un piccolo viale centrale all’interno del giardino.
L’ampliamento successivo si avrà dopo il passaggio della proprietà alla nobile famiglia fiorentina Bruno nel 1907, che aggiungerà agli edifici residenziali già presenti: una loggia aperta, una stalla, una rimessa, un pollaio e una capanna all’interno dell’orto. Nel 1916 i beni passano, come “beni dotali”, a Giuseppina Venturi e al marito Antonio Bottari e per successione ai figli che li detengono fino al 1947, quando vendono tutti gli immobili al professor Marcello Comel, direttore della Clinica dermatologica dell’Università di Pisa.
Il dinamismo del nuovo proprietario ha modo di manifestarsi già nel giugno dello stesso anno con la firma di un contratto d’appalto con l’ingegnere Giuseppe Miceli per la costruzione di una villa all’interno del giardino. Il nulla osta dal Comune di Pisa arriva nell’agosto del 1947 dando il via ai lavori per l’abitazione dotata di soggiorno, anticamera, tre camere da letto, un bagno, due locali w.c. e una cucina con vano dispensa, per cui Comel otterrà l’abitabilità nell’ottobre dello stesso anno. A neanche un anno di distanza dall’ultimazione dei lavori il Professore chiede nuovamente l’autorizzazione per eseguire altri lavori: vuole ampliare la villa con l’intenzione di destinare i nuovi locali all’Institutum Santorianum de Scientia Medica.
Con l’approvazione e l’attuazione del progetto, la villa acquista la sua immagine definitiva visibile ancora oggi. Il piano terra è composto da una “galleria”, illuminata da una serie di sei porte-finestre con archi formati da mattoni che posano su dei piedritti costituiti da lastre in Pietra di San Giuliano che simulano dei conci, e con una scala che conduce al piano superiore immettendo in un grande salone. Nella parte superiore due terrazze incorniciano l’edificio, che è più stretto rispetto al piano sottostante e ha la gronda che riprende la cornice dell’ordine dorico.
Così scriveva il professor Comel: “La villa è stata trasformata in Padiglione per le riunioni scientifiche della Fondazione Camilliana e dell’Institutum Santorianum. Ospita la Biblioteca Camilliana, di cultura generale umanistica. Edifici adiacenti alloggiano il Rettorato, gli Atenei Santoriani, e la Biblioteca Santoriana (biblioteca medica)”.
Non sono stati rinvenuti documenti riguardanti la progettazione e la realizzazione del giardino, che si presenta molto articolato nelle sue forme e si sviluppa su due livelli.
Pensato come un “giardino romantico” presenta una florida vegetazione d’alto fusto e una fitta distribuzione cespugliosa integrata da vialetti e muretti di pietra che delimitano le diverse zone: la vasca a pentagono irregolare con la statua marmorea di venere, i pergolati, le nicchie ospitanti statue e vasi, le pietre miliari con statue, il camminamento panoramico sulla piazza del Duomo e il filare di agrumi a spalliera lungo le mura urbane.